Pedagogy and Architecture in Action: the Power of a Common Language
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/7642Abstract
Il saggio riassume alcuni risultati di un progetto di ricerca svolto presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano dal 2012 al 2015. La ricerca ha analizzato 10 casi di scuole di scuole costruite negli ultimi dieci anni nella regione dell'Alto Adige (scuole, scuole materne e scuole elementari) inserendosi nel contesto del dibattito contemporaneo sul rapporto tra architettura e pedagogia. Il focus della ricerca risiede nei processi che portano alla progettazione e costruzione di una scuola nuova o rinnovata, analizzando le traiettorie che ogni progetto prende in relazione con i risultati finali. Il saggio esprime la necessità di una lingua comune tra i campi pedagogici e architettonici per meglio guidare il difficile percorso che porta alla costruzione di una nuova scuola e sottolinea i vantaggi di coinvolgere i vari soggetti interessati nella pianificazione della scuola per aiutare l'istituzione a lavorare sul proprio potenziale e per permetterle di appropriarsi degli spazi di nuova concezione con maggiore competenza e soddisfazione.
Uno degli importanti risultati della ricerca è la difficoltà apparente del corpo scolastico di comunicare i bisogni in modo coerente. Le esigenze didattiche e di apprendimento vanno comunicate in maniera incisiva, per evitare le successive falle che possono verificarsi da un punto di vista amministrativo e architettonico e per affrontare efficacemente la progettazione della scuola. In molti casi, i rappresentanti scolastici e gli architetti incaricati di progettare la nuova scuola si trovano agli antipodi per quanto riguarda il modo di vivere e considerare le tempistiche e i budget. Ma conoscere il punto di vista di ciascuno degli attori principali del processo può aiutare a sviluppare nuove sinergie.
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