Perché Pinocchio è un’icona universale? Ipotesi, spunti ermeneutici e un indizio paleoantropologico
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/6450Parole chiave:
Pinocchio, infanzia, letteratura per l’infanzia, archetipi, mitoAbstract
Quali sono gli elementi, gli aspetti, le caratteristiche di Le Avventure di Pinocchio che ne fanno il libro dopola Bibbia più tradotto al mondo? Perché Pinocchio è un’icona così capace di parlare a tutti, e che cosa ha, da dire, di così fondamentale, per cui ad ogni latitudine con lui ci si confronta e si ha a che fare? Dagli aspetti propriamente estetico-letterari (il genere, il registro, il linguaggio, il teatro) a quelli pedagogici e legati alle rappresentazioni o metafore d’infanzia (il monello, il Puer), dai riferimenti mitici a quelli antropologici (il briccone divino, il rito iniziatico), dai temi filosofici (la morte, il divenire) a quelli religiosi (i rimandi cristologici), una serie di ipotesi per provare a comprendere l’universalità del personaggio creato da Collodi, ma forse più propriamente giunto a questo autore per le traverse vie di un immaginario collettivo che affonda le proprie radici molto lontano.
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