Il diritto di punire vs. il diritto all'educazione nell'Italia rurale meridionale. Dalla pedagogia nera alla proposta sull’avanzamento educativo (1955-1975)

Autori

  • Carmen Petruzzi University of Foggia (Italy)

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/14727

Parole chiave:

pedagogia nera, violenza educativa, manipolazione psicologica, educazione del Sud Italia, secoli XIX e XX

Abstract

I modelli educativi del XIX secolo, sagomati intorno ai valori della borghesia, incarnavano protocolli inflessibili di comportamento e limitata libertà di espressione nell'interesse di imporre una cultura e un sistema di valori uniformi. Dagli anni Settanta del Novecento si diffondono gli studi di schwarze pädagogik che approfondiscono le teorie dei pedagoghi del XIX secolo impegnati a mantenere una visione educativa adultocentrica in contrasto con il riconoscimento o la difesa della specificità e dei diritti dell'infanzia. Il processo di cambiamento dei modelli di riferimento è stato graduale e ha richiesto una riflessione pedagogica per riscattare l'infanzia dai condizionamenti del fondamentalismo, delle false ideologie e della violenza. Il presente saggio fornisce un approfondimento sull'autoritarismo educativo, o pedagogia nera, insito negli ambienti domestici e scolastici dell'Italia meridionale, e sull'avanzamento educativo avviato tra gli anni Cinquanta e Settanta.

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Pubblicato

2022-06-29

Come citare

Petruzzi, C. (2022). Il diritto di punire vs. il diritto all’educazione nell’Italia rurale meridionale. Dalla pedagogia nera alla proposta sull’avanzamento educativo (1955-1975). Ricerche Di Pedagogia E Didattica. Journal of Theories and Research in Education, 17(1), 65–79. https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/14727

Fascicolo

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