Pensiero computazionale, competenze spaziali e pensiero logico. Una ricerca nella scuola primaria
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/11583Parole chiave:
pensiero computazionale, processi cognitivi, didattica dell'informatica, scuola primaria, formazione insegnantiAbstract
L'implementazione del Pensiero Computazionale (PC) sin dalla scuola primaria propone un cambio di paradigma nei diversi approcci pedagogico-didattici. Da un punto di vista epistemologico, alcuni aspetti psicologici e il loro rapporto con il costrutto generale meritano un approfondimento. Il presente studio propone di valutare il rapporto tra pensiero logico, pensiero divergente e competenze spaziali con il PC. Il test di Elithorn, le matrici progressive di Raven, il test del Pensiero Creativo sono stati proposti ad alunni (N=94) frequentanti le classi terze, quarte e quinte della scuola primaria durante due anni scolastici. I test sono stati somministrati prima e dopo le attività di programmazione. Insegnanti e ricercatori hanno collaborato alla progettazione e alla realizzazione dell’intervento. Le attività comprendevano quindici ore di workshop, basati su diversi processi relativi alla PC (pianificazione, problem-solving con Lego, storyboard, codifica con LegoWeDo e Scratch). Un focus group e un'intervista hanno completato la rilevazione dal punto di vista qualitativo. I risultati hanno mostrato una correlazione significativa tra le attività di coding con le abilità visuo-spaziali; una moderata correlazione con il pensiero logico; mentre nessun impatto è stato dovuto al pensiero creativo. Questi risultati chiariscono ulteriormente il recente quadro teorico della PC, in cui le competenze spaziali giocano un ruolo significativo.
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