La Città dell’educazione. Agire insieme per l’emancipazione di tutti
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/6713Parole chiave:
Co-educazione, Città dell’educazione, emancipazione, mascotte, stimolazione del linguaggioAbstract
Per rispondere alla finalità ambiziosa che è l'emancipazione di tutti, bambini ed adulti, proponiamo di creare delle Città dell'educazione. La ricerca-azione che abbiamo portato avanti dal 2008 al 2013, grazie ad una sovvenzione della Federazione Wallonie-Bruxelles, ha dato dei risultati molto positivi. È stata condotta nelle scuole dell’infanzia[i] di tre città del Belgio (Charleroi, Etterbeek e Péruwelz) e ha messo l'accento sulla co-educazione scuola-famiglia-comunità allo scopo precipuo di stimolare il linguaggio dei bambini da 3 a 6 anni e di arricchire le pratiche educative parentali. Nel corso del progetto, inoltre, abbiamo scoperto il forte impatto che una piccola mascotte (chiamata Polo) ha avuto sul bambino e sull'adulto, viaggiando da scuola a casa e nella città. Polo “viaggia“ dalla scuola alla famiglia e viceversa, creando un'apertura ad un mondo nuovo. Con Polo, la famiglia visita dei luoghi nuovi, realizza delle attività insolite, comunica di più. Vengono maggiormente soddisfatti i bisogni affettivi, cognitivi e sociali del bambino. La dinamica familiare ne risulta migliorata. In seguito, il ritorno di Polo alla scuola suscita il dialogo, il racconto. In sezione nuove parole cominciano a circolare, si intravedono le differenze culturali, si fanno scoperte ambientaliste e se ne discute. E siccome si sa che “insegnare è apprendere”, il bambino/la bambina trae moltissimi vantaggi da questo approccio che gli attribuisce il ruolo di attore/attrice in seno al suo gruppo di appartenenza. va da sé che più numerose sono le persone e le entità implicate, più numerose saranno le scoperte. “L’educazione è affare di tutti” non è certamente una formula vana.
[i] Il sistema scolastico francese utilizza il termine écoles maternelles (scuole materne).
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