Monitorare siti condivisi: una proposta di scaffolding

Autori

  • Manuela Fabbri
  • Luigi Guerra
  • Elena Pacetti

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/1988

Abstract

L’uso di siti condivisi come strumento di lavoro, di costruzione e di condivisione della conoscenza in “comunità di apprendimento” e/o “comunità di pratica” variamente formalizzate è indubbiamente una delle caratteristiche della cosiddetta società della conoscenza. Il fenomeno riguarda tutti gli individui e i contesti e coinvolge tutte le categorie professionali, a partire da quelle che operano specificamente nel campo dell’informazione e della comunicazione. Gli insegnanti e tutti coloro che si muovono nel campo dell’educazione rientrano a pieno titolo in queste ultime categorie. In questa complessità di forme, la realtà del social networking si presenta come estremamente multidimensionale e magmatica. Emerge in particolare il problema del coordinamento degli interventi all’interno dei gruppi o delle vere o proprie community. Le soluzioni non sono semplici e danno luogo ad una sorta di antinomia tra forme guidate (gruppi/community che identificano specifici ruoli di coordinamento, di valutazione, di decisione) e forme spontanee (gruppi/community in cui tutti i partecipanti si muovo in una logica di assoluta paritarietà dei ruoli): le prime, riproponendo di fatto modelli top-down, corrono il rischio di uscire dai confini per così dire socio-costruttivistici che caratterizzano la cultura del Web di nuova generazione; le seconde rischiano a loro volta il caos, la sostanziale inutilità all’interno di ambienti addizionali nei quali gli interventi si accostano l’uno all’altro senza dar luogo a progressi condivisi, a conclusioni unitarie. Il problema posto nell’articolo nasce da questo contesto antinomico e riguarda appunto il come progettare e realizzare forme di coordinamento/monitoraggio di un sito condiviso che siano nello stesso tempo strutturalmente rispettose di un ap-proccio bottom-up e capaci di produrre condivisione ed evoluzione delle conoscenze condivise: la proposta, presentata di seguito, consiste nell’effettuare un monitoraggio che riprenda le logiche degli interventi di “scaffolding”.

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Come citare

Fabbri, M., Guerra, L., & Pacetti, E. (2010). Monitorare siti condivisi: una proposta di scaffolding. Ricerche Di Pedagogia E Didattica. Journal of Theories and Research in Education, 5(2). https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/1988

Fascicolo

Sezione

DIDATTICA E NUOVE TECNOLOGIE - Resp. Luigi Guerra