Tempi, modi e prospettive dell'educazione alla sostenibilità: paradigmi della cittadinanza

Autori

  • Alessia Carta
  • Claudia Secci

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/1983

Abstract

Il modello di sviluppo attuale sta alterando l'equilibrio tra le attività umane e la na-tura sia a livello locale che globale e l'urgenza di stabilire un nuovo rapporto fra l'uomo e l'ambiente è sempre più evidente. Il passaggio da un approccio gestionale della terra a un approccio di cura, introducendo concetti quali il senso del limite, l'impatto sulle generazioni a venire, la rigenerazione delle risorse, la giustizia sociale e ambientale e il diritto alla cittadinanza, chiama in causa, oltre agli impegni internazionali dei governi, i modi, i tempi e i luoghi dell'educare, in quanto proprio al-l'educazione, viene attribuito un ruolo centrale nel promuovere la cultura della sostenibilità. Questo vale specialmente per le agenzie educative, in primis la scuola, che sono direttamente coinvolte nei processi di cambiamento, ma, a ben guardare si tratta di progettare e stabilire ambienti e situazioni favorevoli allo sviluppo di una nuova attenzione sull'interazione tra uomo e ambiente, tali da intervenire sui diffusi e consolidati stili di vita e di pensiero attualmente incompatibili con un futuro sostenibile. Soluzioni che, per quanto basate su conoscenze tecnico-scientifiche, non possono essere realizzate senza il coinvolgimento dell'individuo e del territorio al fine di stimolare azioni comuni. Si è scelto perciò di concentrarsi, in linea generale, sul legame tra le politiche educative e il territorio, ossia come so-no interpretate le dichiarazioni promosse dagli organismi internazionali quali l'UNESCO, e più in particolare su come e attraverso quali azioni, questa organizza-zione, porta il tema della sostenibilità al centro di politiche mirate. La realizzazione di questi obiettivi richiede, come suggerisce la lettura dei documenti internazionali, uno sforzo educativo che non può essere circoscritto all'educazione ambientale ma prevede, richiamando il versante attiguo dell'educazione degli adulti, un approccio educativo inteso come processo permanente. Il richiamo ad alcune tappe della storia delle teorie dello sviluppo e dell'educazione degli adulti, mostra come il tema della sostenibilità, al pari di tutti i processi di formazione dei bisogni strettamente legati al contesto sociale, culturale e economico, ha fatto il suo ingresso nel dibattito sull'educazione permanente per poi acquistare, nell'ultimo decennio, un indi-scusso rilievo configurandosi come punto di riferimento per le politiche educative e per la riflessione pedagogica. Basti un'annotazione sull'origine del concetto di so-stenibilità che, pur appartenendo alle scienze naturali, trova applicazione nell'incontro tra valori, politiche e ambienti, sia a livello locale che globale, indicando più che un settore di appartenenza, un nuovo approccio nella gestione di tutte le azioni umane. E' su questo punto che, l'idea di un'educazione permanente come ecosistema educativo, costituisce uno spazio privilegiato sia per richiamare il contributo di autori che hanno fatto della critica al modello di sviluppo il punto focale della loro esperienza pedagogica, che per avviare una riflessione sull'apporto che il concetto di sostenibilità, attualmente inscindibile dal pensare educativo, conferisce ai temi pedagogici della partecipazione, della pace e della cittadinanza.

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Come citare

Carta, A., & Secci, C. (2010). Tempi, modi e prospettive dell’educazione alla sostenibilità: paradigmi della cittadinanza. Ricerche Di Pedagogia E Didattica. Journal of Theories and Research in Education, 5(2). https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/1983

Fascicolo

Sezione

PEDAGOGIA INTERCULTURALE, SOCIALE E DELLA COOPERAZIONE - Resp. Antonio Genovese