Fedeltà alla ragione e aderenza alla realtà con le pratiche mindfulness: problematicismo e pedagogia contemplativa in dialogo

Abstract

L’emergenza pandemica e il recente attacco bellico all’Ucraina hanno fatto emergere, ancora di più, la fondamentalità di riflettere e di affrontare questioni, squisitamente di pertinenza dei nostri ambiti di studio, che riguardano il diritto alla pace, il diritto all’educazione e alla cura dei nostri bambini e dei nostri giovani, soprattutto dei più fragili, e la responsabilità educativa di tutti, istituzioni e famiglie, nei confronti delle nuove generazioni.

Lungo tale direzione, e a partire da una rilettura, anche in chiave critica, dell’utilizzo delle pratiche di autoriflessione ed autoconsapevolezza di tradizione orientale nei contesti educativi occidentali (De Simone, 2018) si cercherà di approfondirne il possibile dialogo con il Problematicismo bertiniano al fine di esplorarne le potenzialità, soprattutto in termini di ricadute operative che vadano nella direzione di una emancipazione dell’individuo da ogni conoscenza dogmatica nonché dai vincoli sociali e culturali che contribuiscono ad una definizione della sua conoscenza disposizionale rigidamente orientata a chiusure egoistiche e superficiali. Nello specifico si cercherà di approfondire un protocollo mindfulness, l’Acceptance and Commitment Therapy (Hayes et al.,1999/2013), che lavora su alcune dimensioni, come accettazione, defusione cognitiva, sé come contesto, contatto con il momento presente, contatto con i valori, azione impegnata, dimensioni che sembra interessante rileggere in chiave problematicista.