La “Comunità” secondo Adriano Olivetti: trasformare lo spazio fisico della fabbrica e della città in spazio educativo
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/10475Parole chiave:
storia delle istituzioni educative, estetica dello spazio, urbanistica ed educazione, industria ed educazione, XX secoloAbstract
Adriano Olivetti (1901-1960), il noto intellettuale e imprenditore della fabbrica di macchine da scrivere e calcolatori elettronici, icone di design e di efficienza a livello mondiale, parte dalla Città di Dio di Sant’Agostino, che ritiene il primo trattato sulla “Comunità”, per delineare la Città dell’uomo (1960) ovvero un’entità territoriale, politica, amministrativa, economica e culturale di tipo sistemico a servizio della persona e dove la persona esprime pienamente la propria interiorità. Tale entità concettuale e concreta prende il nome di “comunità” e si propone come nucleo portante di rifondazione morale e civile dell’Italia del secondo dopoguerra mirando a un’alleanza tra mondo produttivo-industriale e mondo politico-sociale. La presente ricerca intende delineare lo sviluppo del pensiero di Olivetti attorno al tema della “Comunità” dimostrandone l’evoluzione dalla funzionalità degli spazi produttivi e urbanistici alle potenzialità educative di quegli stessi spazi. Le forze materiali, che hanno dato vita alla modernità produttivo-industriale e abitativo-sociale, hanno assunto finalità educativo-spirituali poste al servizio della persona nella comunità grazie all’influenza del pensiero personalista.
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